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Posillipo è un quartiere residenziale collinare della città di Napoli, frazione fino al 1925 e solo da allora integrato amministrativamente come quartiere cittadino.Il suo nome deriva dal greco Pausilypon che letteralmente significa «tregua dal pericolo» o «che fa cessare il dolore»[2], denominazione legata al panorama sul litorale cittadino e sul golfo, veduta di cui si godeva anche duemila anni fa.
Posillipo figura già nelle fonti degli antichi Greci, i primi ad abitare il promontorio allora interamente ricoperto da rocce e alberi. Sono presenti rovine Romane vicino alle rive nonché in prossimità del punto più alto della collina; è possibile vedere i resti delle aperture che ventilavano il tunnel che conduceva alla residenza di Publio Vedio Pollione. Sono presenti anche i resti di un anfiteatro. Con il termine dell'età antica la popolazione di Napoli si chiuse nella cinta fortificata e l'intera zona cadde in declino, del tutto preda delle invasioni barbariche e dell'incuria.
In età moderna, l'area rimase sostanzialmente sottosviluppata fino alla costruzione della via Posillipo tra il 1812 e il 1824. La strada comincia al porto di Mergellina e si estende lungo la costa, quasi parallelamente alla riva.
Buona parte della zona ha subito pesanti ricostruzioni in seguito alla seconda guerra mondiale, ma ha conservato diversi edifici storici, tra cui Villa Rosebery, residenza di proprietà del Presidente della repubblica[3].
Nel quartiere di Posillipo si trovano diversi villaggi: Villanova di Posillipo (ovvero Porta di Posillipo), Casale di Posillipo, Santo Strato, e il più conosciuto di tutti Marechiaro, con il caratteristico 'Scoglione'.
Vi sono inoltre numerosi monumenti e località di interesse storico-artistico: il Parco Virgiliano (già Parco della Rimembranza); importanti ville sul mare come Villa Rosebery, residenza estiva del Presidente della Repubblica italiana; costruzioni romane che permettevano, attraverso una galleria detta Grotta di Seiano, di raggiungere i porti romani di Pozzuoli, Portus Julius e Miseno.
Dal 1912 in questo quartiere risiede il Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale, di grandissima importanza per i seminaristi della provincia ecclesiastica campana e di molte diocesi situate sul territorio delle regioni confinanti.
Confina ad ovest con i quartieri di Bagnoli e di Fuorigrotta e ad est con il quartiere Chiaia. A sud affaccia sul golfo di Napoli, appartenente al Mar Tirreno.